La coccinella che non poteva volare

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Aveva appena smesso di danzare
quell’animo gentile sulla strada,
i biondi capelli al vento,
tornava, si guardava intorno
come accade a chi ha vita,
tra i rami intorno
una rossa puntina picchiettata di nero
urlava piano la sua sofferenza.
La coccinella non poteva volare,
quel minuscolo dolore
esplose nel cuore dell’animo gentile.
Raccolse quell’urlo
che solo lei poteva udire
e divenne se.
I passi verso casa
e la speranza di accudire,
capire e fare, donare.
Ci fu casa di trine e cibo per la vita,
la coccinella non poteva più volare
ma la danzatrice la portò nei suoi voli.
E tanti furono i viaggi,
nelle casette traforate
la coccinella volò come nessuna,
girando il mondo
nascosta nel petto dell’animo gentile.
Poteva finir così la storia
e invece altro si volle,
cieca assenza di gentilezza
sparse veleno
che è cieco pur esso,
per cacciare altri fastidi.
Morì nello strazio la coccinella,
suo e dell’animo gentile
ma accadde che restasse intatta,
come il fiore appassito nei libri,
quasi a fermare il tempo,
tenuta ancora nella casetta di trine
vola sempre con l’animo gentile
la coccinella che non poteva più volare.

 

17 agosto 2015

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