Ho gli occhi e la mente
infestati da pensieri rugosi
versati sui tavoli grassi
d’improbabili eleganze.
Urlo nel silenzio sommesso
dell’essere altrove e vinto
ingoio il mio dolore occulto
nella scelta di non darne.
Non so se saranno corrose
le mie carni oppresse
o se nelle diverse facce
diluirò ancora la vita.