Sul filo teso
tra il nostro guardarci
corre il desiderio.
Corrono le memorie ignote
delle vite vissute altrove
corrono le fantasie
di animali antichi.
Corre su quel filo
la stessa carne
dei nostri corpi remoti
corrono le mani legate
corre il sapore negato
corrono le labbra bagnate.
Trema quel filo
nell’ansia di spezzarsi
per i venti diversi
che ci spingono altrove.
Si spezza il filo
ogni volta
e diventa pensiero
che ci morde dentro
in un’attesa muta
che il tempo non sa.
22 luglio 2015