Dovrebbe essere il tuo
come un nido
il sicuro nell’incerto
la cura d’ogni male
ed il mio, il castello
d’inespugnabili mura.
Tutto così appare
all’occhio inconsapevole
dei nostri contorni
mentre un velo di dolore
tessuto dal dovere
nasconde un amaro.
Non so quanto ancora
le sbarre dorate
conterranno il volo
del sogno coltivato
quanto ancora la gola
sorda dovrà dolerci.
Frammenti di noi
continuano a cercarsi
nella notte amica
e sembrano volere
d’incanto ricomporci
in un tempo che non è.
4 febbraio 2018