Sono facili
troppo
le parole
e proprio quelle scritte
sui voli della mente,
quando il corpo giace
sui comodi cuscini
e la minestra aspetta
tra i calici di vino.
Accade poi che mi si chieda:
e allora?
Dov’è il tuo bosco incantato
e i cigni, le ninfe?
Dov’è la tua tempesta
la schiuma delle onde
il mare senza porto?
Vuoi stare lì a morire
nella solitudine dei sogni?
Abbasso gli occhi
e taccio nel rossore,
se penso ai veri gesti dell’amore.
Troppo facili da scrivere
le parole dei poeti,
che bruciano di vampe
fuor del tempo
e restano nascoste
in un vivere silente.
29 settembre 2015