Non credo che la mia sia un’avversione pregiudiziale ma non credo di sbagliarmi nell’intravedere nel nostro ministro dell’inferno Matteo Salvini i caratteri di una mente criminale.
Cercherò di dare motivazioni attendibili di questo mio pensiero.
Non voglio affermare che Salvini abbia commesso crimini, per questo esistono le sedi competenti sempre che, come è accaduto, il parla mento non gli faccia da scudo.
Voglio riferirmi ai comportamenti, agli scopi dell’agire, al totale dispregio del bene comune.
A me sembra che tutti i suoi comportamenti non siano conseguenza di un credo ma funzionali ad un solo scopo: l’affermazione personale.
Il trasformismo non è per nulla assimilabile alla legittima volontà di cambiare opinione nel riconoscimento dell’errore, il trasformismo è il repentino cambiamento di facciata nel momento in cui la convenienza di consenso si palesi.
Il continuo dileggio dell’altrui pensiero nell’uso dissennato dei profili social, infestato di barbarie senza limiti nei commenti, senza che se ne ponga un limite, è testimonianza della totale assenza di scrupoli nell’intento di raggiungere il suo scopo.
L’aver supportato ed esaltato i sentimenti peggiori insiti nell’animo dei poveri di spirito e la conseguente trasformazione del paese in un immenso stadio dove le curve opposte s’insultano vicendevolmente, è atto sconsiderato.
L’ammiccamento continuo verso le organizzazioni di estrema destra, che pure dovrebbero essere perseguite per i contenuti ideologici inequivocabilmente fascisti, è dispregio delle istituzioni.
È di questi giorni il nodo in cui ha agito e risposto sulla nave della ong tedesca, proporre di separare le famiglie, esser soddisfatto del cacciarle via, l’ipocrisia dei porti libici sicuri quando ormai è in atto una guerra civile, sorridere su tutto questo è testimonianza di un’etica malata.
Potrei dirne e dirne ancora ma credo basti per capire quanto pericolo nasca da quest’uomo e dall’accondiscendenza dei suoi sodali.
Io credo si debba fare qualcosa e farlo presto.