Decadenza

0
45

  3 agosto 2018 

Scrivere dell’aria che tira nel paese in questi giorni mi solleva un solo pensiero: la decadenza. 

Una lettura accorta del modo in cui si discute di deriva razzista da entrambe i fronti offre lo spunto di considerazioni un po’ più ampie. 

Per esempio: dire che Salvini sia la causa del fenomeno mi sembra un’analisi riduttiva che da pure importanza soverchia al suddetto; il razzismo ha radici profonde nell’ignoranza, nel basso profilo etico di chi ne è affetto e la deriva ignorante e dismorale di larghe fette del nostro popolo inizia ben prima di oggi; la povertà etica ed intellettuale rende ancora più duro e difficile il sopportare il progressivo impoverimento materiale a cui assistiamo.

La decadenza del giornalismo, l’imprudenza con cui troppo spesso si esprime e racconta i fatti non aiutano di certo, dando sponda, di volta in volta, all’una e all’altra parte, perdendo progressivamente credibilità e favorendo il più facile attecchire delle bufale. 

Se quindi riconduciamo la deriva razzista alle reali sue cause il problema assume toni di gravità ben più preoccupante: l’onda lunga dell’ignoranza, l’imbarbarimento sono fenomeni prodotti dai modesti investimenti dei governi di diversi colori che si sono succeduti in 50 anni, in cui vedi caso il parlamento ha visto scendere, di legislatura in legislatura il livello istruttivo dei suoi componenti.

Lo scarso investimento sulla ricerca si riflette sulle capacità innovative del sistema imprenditoriale e conseguentemente sulla sua competitività: è questo impoverisce il popolo che per gli stessi motivi non è in grado di offrire laddove richiesto le competenze che servono. 

Come per ogni malattia cronica il tempo per guarirla difficilmente è inferiore del tempo in cui ha vissuto.

Il berlusconismo che ha messo davanti a tutto interessi diversi da quelli che avrebbe dovuto ci ha messo il suo erodendo la capacità della sinistra di perseguire i suoi valori perché troppo distratta ad opporsi non con le idee ma con una lotta spesso cieca al berlusconismo stesso.

Per tornare sull’argomento il nostro furbo e cattivo ministro dell’inferno non è la causa della deriva razzista, lui ha colto l’occasione di radunare dietro se questo disgraziato branco che si nutre di discorsi semplici di slogan e di propaganda, esempio sublime della decadenza che egli rappresenta è nel modo volgare, disdicevole ed irrispettoso con cui usa i suoi profili social, senza cancellar mai i più raccapriccianti (ai limiti del penale) commenti di molti suoi seguaci. 

 

La decadenza è il problema e su questo non c’è voglia di parlar serio, perché gli esami di coscienza sono dolorosi e i denari necessari ad iniziare il percorso inverso sono tanti e non ci sono, in ogni caso non è presente un impegno in tal senso nel sedicente contratto di governo dell’accolita gialloverde. 

Articolo precedenteProssimo e remoto (l’etica ignota)
Articolo successivoTu di fronte a me
Subscribe
Notifica
guest
0 Commenti
Inline Feedbacks
View all comments