Alberi

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 Restano
come ignote
nel moto spesso assente
del correre cieco me stesso
le mille vite incontrate.
Alberi sembrano
di foresta intricata
che lo sguardo distratto
da lontano
mostra tutti uguali.
Invece ogni tronco
ha squarci di corteccia
quei segni dispersi
recenti o remoti
del tanto succedere assorbito.
Ascoltare attento
le storie delle vite
diverse e vissute
è come a voler leggere
tronchi antichi e selvaggi.
Trovo allora rapito
i segni dei venti inquieti
gli squarci di fulmine fatale
piogge di vita e di fango
e il sole che nutre e ripara.
Resto così, quasi commosso
nel pudor dei miei dolori
prepotenti e ingombranti
ogni volta che ascolto
un’altra vita raccontarsi.

 

21marzo 2014

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