Sei entrata nella mia solitudine
col passo leggero della danza
e d’improvviso
le mie note scure
si sono riflesse nella tua luce
scivolando lente
sul candore della tua pelle.
Nasce così la sinfonia
dei corpi incrociati
dei sensi urlanti
delle parole commosse
dei teneri sorrisi.
Siamo qui,
nell’abbraccio inquieto
di due vite strappate dal tempo
a raccontarci
dei vissuti trascorsi
incuranti del dove
la nostra danza ci porti.
24 agosto 2015