Come un flusso di acqua lenta
in cui non vedo un crespo,
mi fermo a guardarti
non posso carezzare
quella superficie
di morbide curve
che muovono la danza.
No, non posso e vorrei
ma se così fosse
un disturbo sarebbe
a spezzare l’incanto
e mi lascio trascinare
senza essere immerso.
E’ un flusso che mi penetra
delicato e possente
che m’attraversa intatto
continuando il suo corso.
Così, ogni volta, rimango
col desiderio dell’onda
e della furia del vento
che muto trattengo
fino a quando tu
posseduta d’improvviso
dallo stesso furore
vorrai frangerti su me.
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