Come un pellegrino adorante
vago col mio sacco di parole
dismetto nel viaggio le radici
come un’alga galleggiante.
E’ quasi un mare questa strada,
la folla confusa è come un deserto,
m’illudo a tratti di trovar compagni
per tirar fuori le parole dall’anima.
Così, per brevi tratti, mi trovo
con altri pellegrini inquieti
e un po’ di strada fatta insieme
ma sono così diversi questi viaggi.
Alterno in tal modo la solitudine
con le gocce d’un sentire condiviso
come fosse un bicchiere di vino
bevuto su di un tavolo sospeso.
Una malinconica gioia resta
nel sapere che presto si divide
quel cammino di dentro
che si fa poi sempre da soli.
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