Mamma

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Ero un bambino e lei la mia vita,
baci e carezze, il giusto conforto,
coperte rimboccate la notte,
bicchieri d’acqua, portati all’ultima ora.

Dolcezza e calore, sapore di casa,
nei lunghi e freddi pomeriggi di pioggia,
con penne e quaderni, matite e pastelli,
odore di scuola, e dita rigate d’inchiostro.
Ero un ragazzo, il caffè del mattino,
costante presenza ma sempre discreta,
preoccupazione, con garbo celata,
della mia vita vissuta di slancio.

Le compagne guardate, ora bene ora male,
se spesso cambiate, ma sempre accettate.
Confidenze, mai troppe,
non pochi i rimbrotti.
Ero un giovane uomo, il suo orgoglio,
notizie cercate e voglia di sapere
le storie accadute nel giorno,
i successi e le sconfitte.

Lei, dal suo semplice mondo,
ogni cosa serena assorbiva,
gioiva e con me soffriva,
non sempre tutto capiva.

Ormai più non trovo
la dolce sua sponda,
di aiuto e consiglio
di rado ascoltato.

Non ho più la voce,
non ho più il sorriso, l’odore,
i rammenti di cose da fare.

Questo mi manca e altro…
Le tante cose che non ho raccontato
e tutte le ore disperse lontano.

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