Randagi

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Randagi, sotto i portici,
sui portali delle chiese,
rannicchiati ai loro averi,
nulla che valga, bottiglie vuote.

Randagi liberi, liberati,
più spesso abbandonati,
a se stessi, certo,
ma da se stessi, anche.

Randagi, felici,
infelici, assenti,
storie sconosciute,
tutte uguali ma diverse.

Randagi soli,
coppie di mistero,
gruppi talvolta,
e ascolti parole.

Randagi umani,
con cani randagi,
uguali destini,
insieme, nelle strade.

Randagi insieme,
cani ed umani,
non correre, guardali,
un difficile capire.

Occhi randagi, nulla chiedono
è questa la chiave,
l’adorazione nel cane
e nell’uomo il suo mistero.

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