Vorrei un perdono da te
che non mi chieda
il dolore d’una penitenza.
Perdonami ora
per non esser sfuggito
a un tuo semplice sguardo
per averti frugato dentro
senza un velo di pudore
perdonami ora
per lo scherno del tempo
e delle regole grigie
per le urla mute
di ogni desiderio,
perdonami se puoi
del vento sull’acqua
del tuo sonno scosso
del sole e della nebbia
del fuoco dei versi,
perdonami se puoi
dello specchio infrangibile
che ti ho donato
della memoria incisa
col filo di una lama
perdonami, lo voglio
per la morale elusa
la candida lussuria
le lacrime e i sorrisi
per il peso
della mia esistenza.
Perdonami ancora
del male luccicante
e del bene dimesso
perdonami in ultimo
il tuo futuro diverso
ché se anche volessimo
non sapremmo sfuggire
da quel che accadrà.
24 gennaio 2018