Che sia libertà!
Lo urlasti improvvisa
con dolorosa gioia
e fu come nascere ancora,
non fu più peso
la fatica dei giorni
vissuta
scivolando sul sorriso.
E rimbalzò il disprezzo
degli eterni giudicanti
sulla tua nuova pelle
che, a pensarci bene,
era quella vera
che le croste del tempo
avevan coperta
nell’inganno.
Ora corri
alta è la fronte
e fiero lo sguardo
per la battaglia vinta
di vivere l’intenso
senza bisogni
padrona di nulla
e di tutto perciò
come poche altre sanno.
2 febbraio 2018