Son le tue labbra a dire
se anche mute le guardo,
nel tanto o poco sangue
che, alterno, le perfonde.
Tua è la scelta d’un rosso
e tua la saliva a lucidarle.
Da te i tanti muscoli tesi,
quasi corde d’un sipario
che s’apre d’improvviso,
lo scarlatto ed un sorriso.
Mi fermo su pieghe sottili,
di fugace apparenza,
son dettagli essenziali
per trovarmi dentro te.
Ora è mio il desiderio
di baciarti, muto ancora,
nell’intrecciar di lingue
che si assaporano vive,
confuse, nello stesso calore.