Mi avvicino alla gatta
lei mi guarda curiosa
parlo calmo rigira la testa
muove la coda
lenta e pigra.
Poi il contatto
un dito sul naso
spinge il muso in avanti
m’accoglie al suo mondo
m’invita contenta
alla carezza.
Sento per le mani
che scorrono sul dorso
il segno del piacere
il borbottio delle fusa.
Allungo
con morbida mano
quella dolce carezza sui lombi
una coda
sollevata di scatto
mi dice la fine del passo.
Ripeto con calma
quei gesti
lei di nuovo s’avvolge
quasi a tornare nel sogno
un’estasi semplice.
Poi con le dita
le gratto la fronte
le orecchie
invitato al consenso
la prendo sul grembo.
La testa
ancor più s’allunga
gli occhi mantiene socchiusi
attorno
penombra di sera
un silenzio pervaso di pace.
Sembra
che nulla d’intorno
possa muover quel tempo
vivo quel magico senso
d’un istante
che pare infinito.
Le gratto
più audace
la morbida pancia
ma sento improvvisa
una nuova tensione.
Unghie e zampe si stendono
orecchie distese all’indietro
denti col soffio mostrati
ma senza
una vera intenzione.
Un balzo veloce
scompare.
Io resto lì
sorrido sereno
aspetto sicuro il momento
d’un nuovo
più caldo contatto.
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