Corro dietro me,
arrancando col corpo
le volte che corro
tra le memorie e i sogni
quando dimentico
il mio tempo
e mi riunisco
in un esser vero.
Attimi armonici
in luoghi sospesi
e la rara magia
del ritrovarsi
nell’ardore sudato
delle pelli adese
nel fiato corto
di quel vivere intenso.
Poi nel silenzio
delle voci e dei pensieri
un suono estraneo
ad urlare improvviso
l’ordine del tempo
a distaccarmi da me
per quella corsa vana
col corpo che arranca.
2 maggio 2014