
 Averti dentro e l’esserti
 nell’esser sempre due,
 che se uno poi si fosse
 io e te più non saremmo.
 Questo è il bel mistero
 del sentirsi rimanendo
 io come sono e tu così,
 disciolti eppur dissolti.
 Par quasi una sciarada
 questo nostro adorarci
 che dimentica ogni noia
 e c’avvampa di passione.
 Così, nel diverso, trascorre
 quel tempo dell’attesa
 che all’ora non si lega
 per l’amor di libertà.
 Averti dentro e l’esserti,
 come soffio di tempesta,
 che nasce dal calore tuo,
 io ti svuoto nel riempirti.
11 febbraio 2016
 
		