Tu lasciasti violare
quell’intimità nostra
che era fiore bizzarro
a chi cieco di bellezza
nel vento dell’ira
tutto ha spazzato.
Sul nostro prato
resta ora il fango
del livore ignorante
tra gli steli spezzati
e non ci sarà il sole
di una nuova stagione.
Che è cosa da sciocchi
lasciar sempre dischiusi
quei cassetti nascosti
dove strani destini
hanno scritto le fiabe
che il tempo non volle.
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