Averti

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Ti guardo ad occhi socchiusi
ora che è mio il possederti
ti carezzo i fremiti
e scendo al richiamo
del tuo ventre disteso
aperto e grondante
nell’attesa dell’estremo.
Quasi mi vibra nel sangue
quell’urlo soffocato
sulla battaglia dei sensi
mescolati negli umori.
E’ sfumato il confine
nella carne avvinta
tra lacrime e lussuria.
E’ stretta la mia mano
da uno spasmo ritmato,
ti tengo nel fuoco
del tuo dentro e spingo
e dolce ritorno e frugo
con dita di voglia
nell’ansia di non finire.
Ecco,
non son più le parole,
è solo calore
è l’odore
è il sudore
il rumore e le grida,
è questa l’essenza.

 

13 febbraio 2017

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