E’ l’oceano che vedo
dietro la maschera,
come fosse la porta
di tempeste salate
e di mille paradisi
vissuti nell’istante.
La vita esplosa,
nel vento e nel sole,
come la madre
volle che si fosse,
oltre il freno dei porti.
M’immergo nell’azzurro,
a ritrovar le radici
di quegli istinti sopiti,
per essere ancora
corpo e vita sospesi.
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