Che cosa mi viene dal tempo trascorso
a correre dietro alle cose del mondo?
Pensieri più saggi, la barba più bianca
i ricordi e i dolori di amori sfumati
sogni sognati, non sempre vissuti
certezze che certe non sembrano mai.
Tutto questo e non solo:
la vita vissuta, una forma plasmata.
Eppur mi rimane il continuo pensiero
di quello che ero e che or penso che sono
non mai s’interrompe quel che di continuo
da dentro non trovo diverso il mio io.
Or mi sento bambino poi uomo o ragazzo
un’altra più vecchio di quello che sono
così l’emozione s’alterna al pensiero
e poi la speranza allontana il timore.
Allora quel tempo che, certo, è passato
non porta per forza le scelte scontate
se dentro mi resta una voglia diversa
di far certe cose che l’altro contesta.
C’è solo che intorno non tutti si danno
a leggere dentro le proprie passioni
e negano agli altri il proprio negato
ipocriti dicono il giusto sbagliato.
A questo non penso io vivo lo stesso
le cose che sento venire da dentro.
Se sono contento poi rendo contenti
se resto infelice felici non rendo.
21 luglio 2010