Cercarono di spiegarmi
l’immortalità,
ero un bambino
e questa era la regola,
mi tennero lontano dalla malattia,
dalla morte
come se non fosse
il tempo di capire
ma amavo il sapere,
vivevo la frenesia
della curiosità
e mossi i passi del sapere
ed erano mille e mille le domande.
Cominciai a capire
che siamo
flusso di materia
e insieme
flusso di memoria
come a dire
che solo questo può esser l’oltre
nei figli, nelle opere.
Poi c’è l’amore,
il donarsi
che è modo anch’esso
per lasciare un segno.
Un corpo senza vita
può essere ancora
perché la morte
è un divenire
che in altre vite
può essere arrestato,
in un organo donato
nell’abbraccio immenso
del sapere e dell’amore.