Serrato in un angolo, senza sbocco di via,
il gatto impaurito, non vede salvezza,
le sue doti dimentica, accecato dall’ira,
con gesto furente, ogni cosa minaccia.
Mostra i denti, soffiando ora arretra,
brandendo di scatto le unghie protratte,
poi avanza e recede e avanza di nuovo,
a orecchie piegate, col verso minaccia.
Più non distingue l’amico e il nemico,
con gli occhi sgomenti, non vede speranza,
col soffio continuo del ringhio felino,
non vuol più dare lo spazio a nessuno.
Così, nella rabbia, dall’animo umano,
che perde di vista speranza e futuro,
vengon gesti e parole di cieca violenza,
più non vale l’amor, né l’amico vicino.