Ombre di una città

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11 novembre 2017 ore 16,35

Mio figlio è un ragazzo, uomo ormai, di statura leggera ma da abitudini adulte, come è giusto per la sua età.
Ieri notte, forse per la quindicesima volta da quando esce da solo, è stato picchiato e rapinato da una mini gang nel centro storico dopo che uno degli aggressori gli aveva chiesto una sigaretta che lui aveva gentilmente poi offerto.
E’ tornato a casa disperato ed avvilito domandandosi il perché di tale accanimento, per pochi spiccioli ed un cellulare, un pacchetto di sigarette 5 ragazzi, alcuni minorenni, usano la violenza del branco contro la gentilezza del non violento.
Ieri rileggevo la mia poesia “Semi”

Semi sparsi a caso
nelle diverse terre
dissimili certo
buoni e cattivi
sani o malati
ignari del loro destino
incolpevoli per questo.
Crescono quelle vite
nutrite a volte
e a volte no
nelle terre feconde
nei fanghi tossici
di periferie malate
nelle assenze dei deserti
nel grasso urbano
nelle ombre del nulla.
Forme diverse avranno
quelle nuove vite
scolpite dal destino
di quel nascere
nelle diverse sorti
che, se luoghi migliori
di più ce ne fossero
altre e
più vite felici
si avrebbero.
Ma sono semi
sparsi a caso
e la beffa nasce li.

quasi un presagio il ricordare come il nascere ed il crescere in luoghi e contesti buoni o cattivi possa essere la matrice di un destino. Certo la repressione del presente è necessaria per aumentare un po’ i margini della sicurezza ma la soluzione nelle città è altro. La bruttezza dilaga nell’assenza di cultura, il bello ed il buono, la non violenza, la gerarchia dei valori vengono derisi quasi mentre la scuola non riesce sempre ad essere inclusiva ed attrattiva per chi più ne avrebbe bisogno.
La viltà della violenza è imperdonabile soprattutto se usata contro un fragile sconosciuto per un po’ di denaro, è il segno di un degrado morale tra i più preoccupanti.
sembra di vivere il paradosso dell’assenza di un’etica del delinquere.
Poi tutto si confonde nell’infinita serie di simili episodi che per l’esser tanti non fanno più rumore mentre dovrebbe essere il contrario.
Non smetterò mai d’esser convinto che i più ingenti investimenti debbano essere nella scuola, in questo paese in cui l’ignoranza trascina sempre di più nella decadenza.
Per consolare mio figlio stamane ho lui ricordato che vive la fortuna di esser nato è cresciuto nel privilegio del bene, mentre i suoi rapinatori rischiano ogni notte di non vedere l’alba e comunque di non vederne la serenità.

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