Nascosta nel silenzio
di rado interrotto
dalle nostre voci
mescolate ai sorrisi
del pudore complici
esplodeva la tempesta
del nostro sentire,
come se tutte
d’improvviso tornassero
l’emozioni vissute
sugli alterni umori
nell’accadere e dire
con lo sperare e vivere
dall’attendere e sognare.
Ancora non trovo
il respiro e il battito
d’una calma che vorrei
per poter leggere
nei sedimenti lasciati
da un turbine
che ancora mi prende,
un certo mi resta
che, seppur rari e brevi
vorrò bere ancora
questi sorsi di te.
11 gennaio 2018