Nella notte insonne
d’un pensiero oscuro
d’un nero senza luna e stelle
come ad incubo m’appare
il branco informe
di corpi grassi
son bianchi
di pelle e di canizie
hanno gli occhi chiusi
le fauci aperte
aguzzi i canini
come di vampiro.
Pur ciechi e sordi
lesti si muovono
mai sazi i denti affondando
nei giuguli inermi
di mille neonati.
Piangono silenti
le vittime del pasto
con visi diversi
di forma e di colore
ma non v’è il latte delle madri
per i figli innocenti di domani.
Ridendo, gli ingordi canuti
a spreco s’accalcano per bere
alle poche fonti d’acqua pura
e a sfregio ancor vi versano
i liquami del loro infame pasto.
Sembra un incubo d’inferno,
come fosse
un mio disturbo della mente
eppure, a ben guardare, io vedo
in quei vampiri la falsa eleganza
di giacche scure
e di camicie bianche
gli irti cancelli chiusi
delle case dorate dei potenti.
29 marzo 2015