Si ribellano i sensi
nelle gabbie del viver consueto
come uccelli prigionieri
le inquiete creature
sanguinano tra le sbarre strette
e non può valere il certo
del cibo ed un tetto.
In quella prigionia dorata
alterni si rincorrono i giorni
tra la rabbia e la melanconia
nascoste da un sorriso stampato.
Vive l’attesa allora
dell’esplodere imprevisto
che il tempo scandisce
sfuggendo senza segno.
Che forse non sempre
le gabbie dorate
son d’altri chiuse
e non nostre creature
perché questo è il destino
d’una vita così.
20 luglio 2015