Sono zuppe di sangue le bandiere,
giacciono ferme in terra a coprire
le vittime di un oggi che è come ieri.
Urlano nell’inutile corsa i superstiti,
che non ci sono né fughe né parole
che poi possano rivoltare il tempo.
Esplodono ancora i corpi di bomba
burattini ciechi delle storie eterne
di guerre assurde tra credi e confini.
Tace Dio, tacciono santi e profeti
che se poi ci fossero per davvero
ne verseremmo di queste lacrime?