Molte volte usiamo le parole con troppa leggerezza, senza porre attenzione ai veri significati che contengono.
Mi voglio soffermare sull’epiteto “zoccola”, usato diffusamente in tono offensivo per apostrofare femmine umane (talvolta anche animali) che hanno col sesso un rapporto allegro e non santificato dalle regole del vivere comune.
Ebbene io provo un senso di disgusto per il termine in se e di conseguenza dovrei provarlo per chi ne fa uso e vi spiego il perché.
In primis vi domando se esista un termine che abbia la stessa precisa accezione e che possa essere appioppato ad un maschio umano? La risposta è no, mentre esiste una discreta serie di termini che indica lo stesso comportamento, senza però includere il pregiudizio negativo di cui è intrisa la parola “zoccola”, per bizzarria il termine “puttaniere” trova il modo di includere un’apostrofazione negativa sempre a carico della donna.
Insomma “zoccola” è un termine insopportabilmente sessista, nel modo più spregevole che si possa immaginare e se usato da una donna per apostrofarne un’altra io credo che contenga oltre al becero moralismo anche una sottile invidia da frustrazione.
Mi sta bene “libertino” che ha il femminile con lo stesso valore anche se con la solita ipocrisia sessuofoba della nostra cultura.
14 gennaio 2016