Nel silenzio della notte
quando s’acqueta
il chiacchiericcio
di consuetudini moleste
la musica mi scalda
la penombra accarezza
i miei occhi fatti stanchi
nella corsa oziosa
sulle vanità di sempre.
Come polvere
sollevata sulla strada
pian piano i pensieri
confusi nel giorno
sedimentano in terra
ora scorgo più chiaro
il mio intimo volere.
E’ come un galleggiare
nell’acqua materna
un ricordo
un desiderio forse
o un’illusione
ma basta a donarmi
leggerezza di ristoro.
Mi resta la malinconia
di un sentiero solitario
dove vorrei quei compagni
che, senza dir parola
possano già capire
nello stesso silenzio
quel mio stesso sentire.
10 settembre 2015