Alla fine del cammino
rendete il mio corpo alla madre
non sia la fiamma
d’un inutile entropia
sia pasto lento
delle creature ipogee
delle vite degli abissi
si rimescoli e dissolva
e non ci siano croci
nemmeno intorno
che è tutto sacro
o nulla.
Alla fine del cammino
non siano altre volontà
resti la mia,
resti il volatile ricordo
delle mie parole
e se spenta fosse
la luce loro
non mi si trascini in vita
oltre il suo senso.
6 maggio 2017