Nello specchio immobile
del mare mattutino
d’un porto di pesca
antico e perduto
muove
nella mia memoria
la sagoma perfetta di un legno.
Due figure
alte e magre
quasi gemelle
a veder da lontano
spingono i lunghi remi
e lasciano intatto
quello specchio silente.
Vanno nell’alba alla pesca
i due fratelli
di braccia soltanto la barca si muove
e non sembra che fanno fatica
fratelli pure sembrano quei remi
uguali e sottili
tutt’uni ai pescatori.
A ricordar quella scena
di perfetta armonia
mi prende il pensiero
che in quel remare
c’è il callo e il sudore del padre
remava in quei fratelli
la storia millenaria
andava lenta a perdersi
nella nebbia dell’oblio.
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