Potresti star nuda
aver aperte le gambe
ed il sesso proteso,
potresti gemere
del tuo piacere
grondare di umori
e farlo ancora
senza fermarti,
le volte che puoi
le volte che sai,
ti guarderei, certo
ma senza vederti
come tu fossi
dipinto di maniera
modesta e consueta
natura morta.
Ma se solo trovassi
nei tuoi occhi
quella scintilla
che non si confonde
che dice della fiamma
di un desiderio
che solo di me
si veste e si spoglia,
quell’esser nuda
quelle gambe aperte
e quel sesso proteso
ed il gemito ed il grondare
sarebbero d’incanto
il mio stesso vibrare
mentre limpide gocce
di linfa bramosa
bagnerebbero ora
anche il mio sesso.
Perché soltanto
in quell’esser l’unisono
dell’uno in due
mescolati e fusi
nei sensi e nella mente
noi
sconfiggiamo la morte.
12 aprile 2018