venerdì 26 Aprile 2024
Potresti star nuda  aver aperte le gambe  ed il sesso proteso,  potresti gemere del tuo piacere  grondare di umori  e farlo ancora  senza fermarti,  le volte che puoi  le volte che sai,  ti guarderei, certo  ma senza vederti  come tu fossi  dipinto di maniera  modesta e consueta  natura morta.  Ma se solo trovassi  nei tuoi occhi quella...
  No, non ti chiedo perdono, se la strada s’è allontanata è che per un tempo eravamo rivolti altrove, accade in due e allora non chiedo perdono. Invece è meglio capire che non è errore l’errare che c’è l’esser soli ...
Quando sembra la tempesta che quasi mi sommerge è come legno per un naufrago il pensiero dolce di te. Nasce così su quell’appiglio la speranza di una riva che sia della mia salvezza da un destino che rinnego. Questo è...
Avrei voluto qualcuno che dicesse: siamo tutti colpevoli! Certo, nelle giuste proporzioni di responsabilità, ma tutti siamo, del degrado e dei suoi picchi che viviamo, responsabili. Avrei voluto qualcuno che dicesse la verità a questo popolo che ha smesso di essere...
 E resto acceso sui tuoi lampi esplosi ogni volta nelle tempeste. Ti cerco dal chiuso come fossi tu l’aria, dopo l’apnea, e di nuovo respiro la tua fiamma, ancora una volta incurante di me.

Poesia

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 Il mare interrotto dai rami d’un pino la speranza delle gemme di primavera una gatta solitaria nel sole d’un terrazzo uno sguardo diverso tra la folla uguale il silenzio dell’attenzione nel chiasso il dolce nell’amaro e l’amaro nel dolce l’urlo quotidiano delle cose normali frammenti banali...
 Un piccolo bus, goffo e rotondo sfila sicuro, in stradine più strette di lui brillano di fantasia i miei occhi felici di allora io seduto sul cofano motore, caldo al fianco d’un autista scamiciato. La pietra irregolare delle strade luccica e riflette il sole come mare crespo...
  Ora che mi nutro d’amore  corro ad occhi chiusi  e vedo l’invisibile  non m’importa di sbattere  posso sbagliare strada far male e farmelo  far bene e offrirlo  senza i grigi pudori. Ora che ti nutro d’amore  guardami senza lacrime  prendimi senza oscuro  donati senza pensiero  che non c’è ieri che conta l’altrove...
 Quasi lo sentivo dentro lo spogliarsi dell’autunno e, come le foglie ingiallite, raggrinziva ogni gioia e la pioggia a dissolverle. Poi, d’improvviso le ali dipinte di lucido scuro sulla tua pelle di seta sembravano sbattere come a volermi chiamare. Nasce così l’attenzione di un dolce pensiero ad incrociare i sorrisi come volli...
Dal mio remoto non riesco sempre a mandarti le carezze che vorrei e quegli abbracci che tolgono il fiato. Dal mio remoto sento la colpa dell’esser qual sono dell’averti scosso dal tuo sentiero. Dal mio remoto pur sento il profumo del tuo pensiero che in lunghi istanti così dolce m’assale. Dal mio remoto sconfiggo il...