Potresti star nuda
aver aperte le gambe
ed il sesso proteso,
potresti gemere
del tuo piacere
grondare di umori
e farlo ancora
senza fermarti,
le volte che puoi
le volte che sai,
ti guarderei, certo
ma senza vederti
come tu fossi
dipinto di maniera
modesta e consueta
natura morta.
Ma se solo trovassi
nei tuoi occhi
quella...
No, non ti chiedo perdono,
se la strada s’è allontanata
è che per un tempo
eravamo rivolti altrove,
accade in due e allora
non chiedo perdono.
Invece è meglio capire
che non è errore l’errare
che c’è l’esser soli
...
Quando sembra la tempesta
che quasi mi sommerge
è come legno per un naufrago
il pensiero dolce di te.
Nasce così su quell’appiglio
la speranza di una riva
che sia della mia salvezza
da un destino che rinnego.
Questo è...
Avrei voluto qualcuno che dicesse: siamo tutti colpevoli!
Certo, nelle giuste proporzioni di responsabilità, ma tutti siamo, del degrado e dei suoi picchi che viviamo, responsabili.
Avrei voluto qualcuno che dicesse la verità a questo popolo che ha smesso di essere...
E resto acceso
sui tuoi lampi
esplosi ogni volta
nelle tempeste.
Ti cerco dal chiuso
come fossi tu l’aria,
dopo l’apnea,
e di nuovo respiro
la tua fiamma,
ancora una volta
incurante di me.
Il mare interrotto dai rami d’un pino
la speranza delle gemme di primavera
una gatta solitaria nel sole d’un terrazzo
uno sguardo diverso tra la folla uguale
il silenzio dell’attenzione nel chiasso
il dolce nell’amaro e l’amaro nel dolce
l’urlo quotidiano delle cose normali
frammenti banali...
Un piccolo bus, goffo e rotondo
sfila sicuro, in stradine più strette di lui
brillano di fantasia
i miei occhi felici di allora
io seduto sul cofano motore, caldo
al fianco d’un autista scamiciato.
La pietra irregolare delle strade
luccica e riflette il sole
come mare crespo...
Ora che mi nutro d’amore
corro ad occhi chiusi
e vedo l’invisibile
non m’importa di sbattere
posso sbagliare strada
far male e farmelo
far bene e offrirlo
senza i grigi pudori.
Ora che ti nutro d’amore
guardami senza lacrime
prendimi senza oscuro
donati senza pensiero
che non c’è ieri che conta
l’altrove...
Quasi lo sentivo dentro
lo spogliarsi dell’autunno
e, come le foglie ingiallite,
raggrinziva ogni gioia
e la pioggia a dissolverle.
Poi, d’improvviso le ali
dipinte di lucido scuro
sulla tua pelle di seta
sembravano sbattere
come a volermi chiamare.
Nasce così l’attenzione
di un dolce pensiero
ad incrociare i sorrisi
come volli...
Dal mio remoto
non riesco sempre
a mandarti le carezze
che vorrei
e quegli abbracci
che tolgono il fiato.
Dal mio remoto
sento la colpa
dell’esser qual sono
dell’averti scosso
dal tuo sentiero.
Dal mio remoto
pur sento il profumo
del tuo pensiero
che in lunghi istanti
così dolce m’assale.
Dal mio remoto
sconfiggo il...