Una scalata

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Eccolo è forse quello
l’appiglio nella roccia,
ci sono quasi con la mano
mentre, pur nel gelo,
la fronte mi si bagna
col sudore di fatica.
Un altro passo,
un metro più in alto
ma non vedo la cima,
quasi pare che m’avvolga,
ripiegata su se stessa,
la parete su cui scalo.
Penso, in quello star solo,
a chi giù dalla corda
ha voluto la stessa ascesa,
non sarà la stessa via,
che è possibile mai
che le stesse fessure
e gli spunzoni e le idee
si ripetano in chi mi segue.
No,
anche nell’andare insieme
io scelgo il mio passo
e tu che mi segui il tuo
e quella lunga corda
è come la memoria,
può esser la salvezza
oppure il precipizio.

 

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