Nel silenzio del mare notturno
un legno antico scorre la costa,
bianco punto di luce, che muove
nel nero assoluto della luna nuova.
Ogni singolo suono, distillato, risalta:
il lento tagliarsi del mare alla prua,
il respiro ritmato degli uomini in barca,
il sordo fruscio dei loro calli sui remi.
La luce diffonde nell’acqua bassa,
dal colore bianco, al verde, al blu,
abbracciata, intorno, dal nero della notte,
nel fondo, urlano i mille colori della vita.
Occhi sapienti scrutano quel tappeto,
braccia forti reggono il ferro di morte,
pronte a colpire precise, come attacco di serpe,
la preda abbagliata nel sonno.
Per tempi infiniti, quelle bianche luci
hanno rotto il nero della luna nuova,
sul mare calmo e silente delle coste,
la giusta fatica di una vita in equilibrio.
Altri suoni, altri volti, altri motivi
segnano il mare ferito di oggi,
in un silenzio ormai estinto,
in una notte che ha perso il suo nero.