Le dita aperte nei capelli
sento la tua testa che cede
ad un volere che è nostro
tra le ombre aggrovigliate
di una notte illuminata.
Lucida riflette i bagliori
ora la nostra pelle sudata
per la dolce fatica d’amore
quasi a far di noi stessi
la fonte d’una luce lunare.
Questo essere il sogno
ci appaga e insieme ci asseta
perché non un viverlo può
e non mille possono bastare
ad acquietare il nostro volerci.