Mi par quasi
che ogni sentire
ogni storia vissuta
e le più ardite fantasie
abbian versato righe
sui fogli bianchi
dei tempi trascorsi.
Mi par di vedere
il brulichio delle dita
e le basse luci
lo stridio di antiche penne
lo schioccar di tastiere
e le teste chine
di anonimi e maestri.
M’avvilisce il pensar
che tutto sia scritto
se un pensiero mi coglie
e la voglia di far righe
non si frena nel pudore
che altri prima e meglio
abbian saputo fare.
Sciocco l’orgoglio
che ancora mi combatte
come fosse un dovere
esser primo d’elenco
quando altro non v’è
che curare l’emozione.
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