Si rinnova
ogni volta
l’inquieto mistero
d’una porta
che s’apre d’improvviso,
tra le mille celle
d’affollata solitudine
del vivere di corsa.
Una spada di luce
nella polvere sparsa
taglia uno spazio
che sembrava vuoto.
Mi muovo
al richiamo e,
vivo d’emozione,
in quella luce
incauto mi rifletto.
Dimmi tu
se posso dormire
quando di notte
il silenzio mi rende
ciò che ruba il giorno.
Dimmi tu
se devo chiudere i cassetti
ch’esplodono
d’istinto e di memoria.
Dimmi tu
se ora corro la follia,
se ho perso e troverò la strada.
Dimmelo tu
che ignara e orgogliosa
nutristi il mio drago.
Dimmelo...
Ti carezzano i miei occhi,
corsa inquieta sul tuo volto,
finita ruzzolando nel sorriso.
Sussurrate le parole vaghe,
come refoli di vento
in una calma rubata,
d’un tempo senza sé.
Son nostri gli odori confusi
dal calore d’emozione
che ci penetrano il naso.
Camminano incessanti
le mani a dita...
Combatte senza tregua,
nei giorni e nelle notti,
la nostra natura di tre facce.
Lei è carne, è testa, è cuore,
e ognuno, nel troppo amor di sé,
solo di rado, la trova in accordo.
Or l'una or l'altra vince,
or l'altro ancora,
e noi siam...
Ancora
scavo in te
a cercare
recessi velati
stupori sospirati
odori ignoti
e lacrime relitte.
Scavo con gli occhi
nelle tue pieghe
tra le curve
ed i colori diversi
della tua pelle.
Scavo ancora
nell’inconsueto
negli ardori soffocati
...
Appuntamenti asincroni
da orologi senza sfere
ordina il caos del caso.
Vite deviate in un portale
elevate o affossate
nel regno di un secondo.
Come proiettili vaganti
sfrecciano i destini
verso improbabili incroci.
E’ la beffa dei tempi
e dei luoghi delle scelte
che s’ingannano tali.
Non il primo non l’ultimo
tra...
Sul filo teso
tra il nostro guardarci
corre il desiderio.
Corrono le memorie ignote
delle vite vissute altrove
corrono le fantasie
di animali antichi.
Corre su quel filo
la stessa carne
dei nostri corpi remoti
corrono le mani legate
...
Pareva la calma inquieta
di quelle notti d’estate
che sembrano d’attesa,
nelle assenze consuete
d’ogni tempo e spazio.
Giungi tu, lampo cercato
d’una nuova passione,
germoglio nascente
da radici intrecciate
d’uno stesso sentire.
Succede poi la magia
di...
Inquiete ambivalenze,
vestali d’emozione,
vortici di code vibranti
sogni inafferrabili,
portali dell’estasi
pozzi di buio disperato,
mistero essenziale.
Vagano le sirene
nel mare oscuro
del mio sentire,
pronte a trascinarmi
dolci e impietose
nel fondo inconfessato
del mio esser me.
E' solo suono di respiri
e pelle di lucido sudore
in quell’odore mescolato
dei sessi che s’erano avvinti.
Null’altro che la calma
d’un breve appagarsi
per un tempo sospeso
in un luogo che non è.
Cos’altro può volersi
oltre l’ansia evaporata
su quel calore sparso
se non l’aversi ancora.
6 gennaio 2014